Il quartiere della Giudecca in Ortigia, ricco di cultura, tradizioni e fascino mediterraneo è una delle zone più affascinanti del centro storico della città di Siracusa.

Geograficamente racchiusa in un quadrilatero formato da via Maestranza a nord, via della Giudecca a ovest, via Larga a sud e via Alagona ad est, la Giudecca mantiene l’antico impianto viario greco mantenutosi per tutto il medioevo e l’età moderna. Tagliato da molte stradine parallele è caratterizzato da case basse, tre mikveh, i bagni rituali tipici della religione ebraica e dalla presenza della sinagoga dove oggi sorge la chiesa di San Giovannello.

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Il fascino della Giudecca tra monumenti musei e cortili nascosti

L’antico quartiere ebraico situato nell'isola di Ortigia, cuore storico di Siracusa, conserva ancora oggi l'atmosfera dei secoli passati, con vicoli stretti, cortili nascosti e edifici storici. La Giudecca era un tempo abitata dalla comunità ebraica di Siracusa, la cui presenza ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura e nell'architettura locale. La presenza di una ampia comunità ebraica che godeva fino al tardo medioevo di una propria autonomia politica, amministrativa, giudiziaria e patrimoniale è attestata in Sicilia e a Siracusa dal III secolo a.C.

La Giudecca di Siracusa, una delle più popolose della Sicilia, aveva al suo interno una scuola, un macello e un ospedale. Il cimitero invece era fuori dalla zona, in un terreno vicino al Porto Piccolo di Siracusa.

Il quartiere ebraico di Siracusa era un vitale punto di commercio frequentato anche da siracusani cattolici che vi si recavano per comprare stoffe colorate e pelli di conceria.

Tuttavia nel 1492, gli ebrei non convertiti furono espulsi dalla Sicilia con il decreto dell'Alhambra, che imponeva l'espulsione dai regni spagnoli di tutti gli ebrei che non si fossero convertiti al cattolicesimo.

Oggi, dei tre bagni ebraici presenti nel quartiere, solo due sono visitabili. Il mikveh sotto la chiesa di San Filippo Apostolo è visitabile con delle visite guidate da parte del personale della chiesa stessa. Infatti il bagno ebraico è solo l’ultima delle stratificazioni sottostanti la chiesa che comprende al primo livello la cripta cristiana della chiesa ed il relativo ossario, al secondo livello un ipogeo greco riadattato a rifugio antiaereo in epoca moderna e al terzo livello il bagno rituale contenente la vasca di immersione.

Il mikveh di Palazzo Bianca che prende il nome dalla famiglia che lo abitò per tanto tempo,  oggi è divenuto un Hotel proprio in via Alagona. Questo mikveh è visitabile quotidianamente ad orari ben precisi facendo richiesta alla reception dell' albergo.

Chiesa di San Filippo al quartiere Giudecca: antica cava d’acqua dolce e pietra calcarea.

La chiesa di San Filippo è situata nel quartiere Giudecca di Ortigia, in una zona che, al periodo dei primi insediamenti greci, era usata come cava per materiali edili e come luogo da cui estrarre acqua dolce. Quando, durante il periodo svevo e successivamente aragonese, agli Ebrei venne concesso di abitare in alcune città siciliane, a Siracusa sorse una comunità giudaica che si stabilì in questa zona che per tale motivo poi prese il nome di Giudecca. In questo periodo il pozzo greco ancora in utilizzo fu trasformato in mikveh, grazie allo scavo di una scala a chiocciola che girava tutto intorno alla colonna del pozzo e tutt'oggi visitabile. Tale stato di cose durò fino al 1492, anno in cui gli ebrei non convertiti al cristianesimo furono costretti a lasciare i possedimenti spagnoli.

Nei secoli successivi all'espulsione degli Ebrei la chiesa era più piccola rispetto a quella attuale, dotata di soli tre altari e con la pala dell’altare maggiore non ancora terminata.

Poi, con il terremoto del 1693 si perse ogni traccia dell'antico edificio sacro: si sfruttò così l'occasione dei lievi danni causati dal sisma per rinnovare totalmente il complesso architettonico e venne realizzato dalle maestranze locali un nuovo edificio sacro, ispirato alla chiesa di San Domenico a Noto. Quando i Corinzi giunsero dalla Grecia in Ortigia, nel 734 a.C., crearono in essa una via che tagliava l'isola da nord a sud lungo la quale edificarono le prime abitazioni e i luoghi di culto come i templi costruiti nei secoli successivi e dedicati ad Atena, Arteide ed Era. Nei primi secoli dell'Ottocento, tali cave erano dislocate negli attuali siti di piazza Duomo e piazza San Filippo e si trasformarono fonti di vena idrica. Ortigia è arrivata ad avere quasi un centinaio di aperture da cui estrarre acqua per gli usi più disparati: pozzi, concerie, lavatoi e fontane.

Dal 2016 la chiesa di San Filippo è aperta alle visite turistiche dei tre livelli sotterranei: cripta, rifugi della seconda guerra mondiale e al pozzo/bagno rituale ebraico, grazie al generoso impegno dei volontari della parrocchia.

Come Arrivare

Per raggiungere la Giudecca, è consigliabile percorrere a piedi le vie di Ortigia. Solo le vie perimetrali della Giudecca sono percorribili in automobile ma parcheggiare in zona è estremamente difficile. Il consiglio è, come per tutte le attrazioni turistiche di Ortigia, quello di lasciare la macchina all’ ingresso dell’isola nei parcheggi pubblici a pagamento disponibili in Piazzale delle Poste per poi raggiungere il quartiere con una passeggiata piacevole e rilassante.

Se viaggiate con i mezzi pubblici dalla stazione ferroviaria spostatevi a piedi alla fermata dell’ autobus ai giardinetti di corso Umberto (ci si arriva percorrendo via Francesco Crispi e superando Piazzale Marconi senza fare deviazioni) e da lì prendete il bus 106 circolare Ortigia, scendendo poi in Ortigia alla fermata di via Maestranza.

Tutte le informazioni sul trasporto pubblico su ruote a Siracusa, linee, orari e rivendite di biglietti, sono reperibili sul sito SAIS.

Cosa Vedere

Una volta nella Giudecca, i visitatori possono immergersi nella storia e nella cultura di questo quartiere affascinante. Da non perdere sono le visite alla chiesa di San Filippo Apostolo e ai suoi tre livelli sotterranei, al Mikveh di via Alagona, alla chiesa sconsacrata a San Giovanni Battista, detta chiesa di San Giovannello. Molto interessante dal punto di vista del folclore e della cultura Siciliana è la visita al Museo dei Pupi Siciliani e al rispettivo Teatrino che mette in scena spettacoli presi dalla tradizione pupara siciliana grazie alla maestria della famiglia Vaccaro Mauceri.

Gli amanti dell'arte e della storia troveranno molto da esplorare tra le stradine e le piazzette pittoresche, immergendosi nell'atmosfera unica di questo quartiere intriso di bellezza.

Quando Andare

Il periodo migliore per visitare la Giudecca e Siracusa in generale è durante la primavera (aprile-maggio) e l'autunno (settembre-ottobre). Durante queste stagioni, il clima è mite e piacevole, ideale per esplorare a piedi senza il caldo estivo e l'affollamento dei mesi più turistici. In primavera si può godere di giornate soleggiate ma non torride, mentre in autunno si può apprezzare la tranquillità e la bellezza dell'isola di Ortigia.

In conclusione

In conclusione, una visita alla Giudecca è un viaggio nel passato di Siracusa, offrendo ai visitatori un'esperienza autentica e coinvolgente. Questo quartiere racconta storie antiche attraverso i suoi vicoli e i suoi edifici, permettendo ai visitatori di scoprire la ricca eredità culturale ebraica della città. Grazie alla visita alla Giudecca, i visitatori avranno l'opportunità di immergersi nella storia e nell'atmosfera unica di Siracusa, portando con sé ricordi indelebili di questa affascinante città mediterranea.