Nascosta da una lussureggiante vegetazione, la Latomia dei Cappuccini è uno dei siti archeologici più suggestivi di Siracusa, città ricca di storia sulla costa orientale della Sicilia.
Questo antico sito, insieme ad altre latomie incluse nel moderno territorio della città di Siracusa, offre una panoramica affascinante sulla vita e l'architettura dell'antica città.
Scopri tutto su questa attrazione turistica:
La Latomia dei Cappuccini è una cava di pietra calcarea risalente all'epoca greca.
Situata sul litorale orientale di Siracusa, con in suoi 23.000 metri quadri la Latomia dei Cappuccini, è tra tutte quelle della città, quella con estensione maggiore. In origine, nel VI secolo a.C., come tutte le latomie questo sito non era che una cava sfruttata dagli antichi Siracusani per estrarre la pietra da costruzione utilizzata per l’edificazione delle abitazioni della città e dei suoi monumenti.
Entrare nella Latomia dei Cappuccini consente di estraniarsi dal mondo circostante. Infatti, nonostante si trovi in una zona piuttosto trafficata della città, precisamente al crocevia fra il quartiere della Borgata e il quartiere Akradina, se pensiamo che le sue pareti raggiungono anche i quaranta metri, la profondità a cui consente di scendere e la varia vegetazione caratterizzata da alberi a fusto alto e cespugli infestanti di capperi, restituiscono una sensazione anacronistica che solo in questo luogo si può provare. Sembra quasi di aver valicato le porte di un mondo misterioso e senza tempo.
La latomia del Cappuccini è anche nota come Sibbia, un termine che deriva dal greco e significa "fessura”.
La conformazione di questa e delle latomie in generale infatti ha fatto sì che divenissero durante la storia della città, delle prigioni ideali dove detenere nemici e delatori dell’ordine costituito della città. Proprio come fossero delle gigantesche celle.
Così come l’Orecchio di Dionisio, visibile nella Latomia del Paradiso all’ interno del Parco archeologico della Neapolis, è famoso per essere stato presumibilmente luogo di detenzione dei nemici del tiranno Dionisio I, le Latomie dei Cappuccini a loro volta sono conosciute per essere state luoghi di detenzione dei soldati ateniesi, catturati dopo la vittoria delle truppe Siracusane del 413 a.C.
Successivamente all’ epoca greca le Latomie furono utilizzate come luogo di culto e necropoli, prima pagana e poi cristiana: a questo periodo risalgono alcune sepolture a grotticella scavate nelle pareti verticali e visibili tutt’oggi.
Alla fine del Cinquecento la latomia fu integrata al sovrastante convento di frati, da cui prese il nome utilizzato fino ai giorni nostri. Essa fu sfruttata per gli usi del convento e venne riordinato il giardino, creato un orto e un sistema di irrigazione che ne permise la sopravvivenza e la proliferazione.
Dalla seconda metà del Settecento sino alla fine dell'Ottocento, Siracusa entrò nel circuito del Grand Tour, un lungo viaggio che i ricchi aristocratici europei intraprendevano con lo scopo di ampliare e approfondire la propria conoscenza generale e dell’arte in particolare. Il Grand Tour, portò così in città molteplici viaggiatori, anche illustri come Guy de Maupassant, che lasciarono estasiati resoconti su Siracusa e le sue bellezze, comprese le misteriose Latomie dei Cappuccini.
Nel 1868 a seguito della legge sulla confisca dei beni ecclesiastici l'intero complesso delle Latomie dei Cappuccini ritornò ad essere di proprietà del Comune di Siracusa ma solo all’ inizio del Novecento furono realizzate le infrastrutture che permisero di aprire al pubblico questa vasta area. Il giardino fu suddiviso in aiuole geometriche nello stile che veniva definito “giardino all’ italiana” in voga in quel periodo storico; vennero impiantate numerosi esemplari di specie ornamentali tipiche della zona e anche provenienti da luoghi lontani. Infine fu realizzato anche un piccolo teatro all’ aperto.
Purtroppo la sicurezza del luogo, proprio per la conformazione stessa della latomia, è sempre stata a rischio e a seguito di un crollo negli anni sessanta, il sito fu chiuso al pubblico e lasciato in abbandono.
Negli ultimi anni, a seguito di importanti lavori di consolidamento e messa in sicurezza, la Latomia è stata riaperta al pubblico.
Le Latomie e i suoi misteri
Luogo tra i più controversi della Sicilia, alle Latomie è intestato un detto molto usato dai siracusani: "mi ittassi ra Sibbia" ovvero "Mi butterei dalla Sibbia". A supporto di questa antica espressione dialettale c’è una splendida storia dall’atmosfera sinistra, resa ancora più accattivante dalla cultura millenaria che si cela dietro questo antico modo di dire pronunciato, in senso figurato, quando per un siciliano le cose si mettono male. Il detto infatti, richiama alla memoria uno dei luoghi più affascinanti della città di Archimede ovvero proprio le Latomie dei Cappuccini.
“Le latomie erano un luogo dove il vento ululava sempre e le nuvole erano quasi indistinguibili dal cielo sopra la città di Siracusa. Tutti sapevano che quella era una cava in pietra, tra i punti più alti della città vicino al Teatro Greco, in passato fonte di materia prima per la costruzione di templi e monumenti della città, che era altresì luogo di prigionia per i nemici ateniesi e di culto per pagani e cristiani. Quel luogo si chiamava appunto “Sibbia”, una parola che in dialetto siciliano deriverebbe dal latino Silva ovvero “selva”, che veniva usato da donne e uomini per commettere atti sconsiderati senza lasciare tracce. Una nomea che, per alcuni suoi tratti, gli si addiceva perfettamente visto che la latomia era circondata da un folto scenario naturalistico simile a un bosco avvolgente capace di ricoprire le giganti pareti di pietra e alla quale appunto erano legati leggende ed eventi tragici.”
Come Arrivare
La Latomia dei Cappuccini è facilmente raggiungibile in automobile da Ortigia, centro storico di Siracusa, risalendo la costa che dalla zona umbertina va in direzione nord. Lì è possibile lasciare la macchina nei posteggi vicini alla pista ciclabile “Rosanna Maiorca”, proprio di fronte alla latomia. In alternativa, è possibile arrivare con i mezzi di trasporto raggiungendo a piedi dall’ albergo la fermata dell’ autobus sita in Corso Umberto, prendendo la linea 124 e scendendo alla fermata di piazza dei Cappuccini.
Tutte le informazioni sul trasporto pubblico su ruote a Siracusa, linee, orari e rivendite di biglietti, sono reperibili sul sito SAIS.
Cosa Vedere
Una volta giunti alla Latomia dei Cappuccini, i visitatori saranno impressionati dalla vastità e dall'atmosfera suggestiva del sito. Tra le principali attrazioni vi sono le imponenti pareti di roccia calcarenitica, le profonde cavità e le gallerie sotterranee che si estendono sotto il livello del suolo. Queste ultime, create dall'estrazione di pietra, hanno una storia ricca e sono testimonianza dell'abilità tecnica degli antichi abitanti di Siracusa. I visitatori possono esplorare il sito a piedi lungo i sentieri segnati e ammirare le formazioni rocciose uniche al mondo.
Quando Andare
Non c’è un periodo migliore per visitare la Latomia dei Cappuccini: durante la primavera e l'autunno, la temperatura all’ interno del sito è fresca ma non fastidiosa mentre durante l'estate, quando le temperature siracusane possono essere molto alte, la Latomia dei Cappuccini, con la sua atmosfera fresca e ombrosa, offre un rifugio piacevole anche nelle giornate più afose.
In Conclusione
Una visita alla Latomia dei Cappuccini è un'esperienza emozionante per chiunque sia interessato alla storia antica e all'archeologia. Questo sito archeologico offre non solo una panoramica delle tecniche di estrazione della pietra utilizzate dagli antichi Siracusani ma anche uno spaccato della vita e della cultura dell'epoca. La Latomia dei Cappuccini rimane un importante tesoro storico di Siracusa, offrendo ai visitatori l'opportunità di esplorare un pezzo della storia della città in un ambiente naturale e suggestivo.